11 Luglio 2019 Apertura collezione Magna Grecia del MANN

L’11 luglio verrà inaugurato il nuovo allestimento della sezione Magna Grecia del Museo Archeologico di Napoli, riaperta al pubblico dopo vent’anni di chiusura.

Durante l’VIII secolo molte città greche intrapresero spedizioni seguendo le indicazioni dell’oracolo del tempio di Apollo a Delfi, e fondando città e scali portuali sulle coste dell’Italia meridionale. Genti di stirpe diversa, Eubei, Spartani, Locresi, Achei-rodiesi, si spostarono in terre straniere nel tentativo di ampliare i traffici commerciali, specialmente marittimi e molti di essi trovarono fortuna, creando un sistema economico e sociale ancor più grande della madrepatria, che già gli stessi romani definirono Magna Grecia. La prima città fondata fu Pithekoussai sull’attuale isola d’Ischia, a cui seguirono città quali Kyme e Metapontion, poi Taras e Rhegion. Da questi primi nuclei prese il via un processo di colonizzazione delle coste italiche, nei territori descritti nell’Odissea e nell’Eneide arrivò durante l’VIII sec a.C. la cultura greca e nei secoli immediatamente successivi raggiunse momenti di massimo splendore.

La raccolta messa insieme dal Museo già dal Settecento, fino ad oggi si è arricchita di collezioni private e consente di approfondire le indagini sull’Italia meridionale preromana. Dalle prime frequentazioni delle diverse zone, dalle prime tracce di cultura greca riscontrate nei reperti provenienti da sepolture di Pithekoussai e Kyme risalenti alla seconda metà del VIII sec, fino all’arrivo dei romani.

Dalla ricostruzione della vita e della cultura dei coloni greci si passa all’analisi del fenomeno di affermazione di popoli italici che assorbirono e reinterpretarono le tradizioni greche formulando un linguaggio proprio. Opere e reperti provenienti da Ruvo, Cales (Calvi Risorta), Paestum e Canosa ci raccontano dei rituali funebri, dei banchetti e di religione e culti. Città come Nola e Cales ci descrivono i flussi e le contaminazioni culturali che caratterizzarono le popolazioni preromane sul territorio meridionale, facendo da giuntura tra le coste tirreniche e quelle adriatiche.

Tra il V e III sec a.C. questi popoli abitarono il sud Italia e, in contatto con le culture autoctone, nonché con popolazioni italiche in movimento, determinarono linguaggi, rituali, usi e costumi.

La riapertura della sezione Magna Grecia aggiunge un tassello importante nella ricostruzione della storia della nostra città, dei nostri territori. Un passato sempre più presente, che è lì, sotto il naso di tutti ed aspetta solo di essere letto e capito.

Per info e dettagli https://www.museoarcheologiconapoli.it/it/2019/06/giovedi-11-luglio-apertura-al-pubblico-della-collezione-magna-grecia/

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