Vuoi visitare Napoli? Ecco i 5 siti da non perdere

Piazza del Plebicito

Napoli è una delle città più visitate d’Italia. La sua storia secolare che affonda le radici nella Magna Grecia, il suo clima, i suoi monumenti sono solo alcuni dei motivi per i quali oggi sempre più persone scelgono di visitare Napoli. Ben collegata alle maggiori città d’Europa e con un porto situato al centro della città, consente ogni giorno a migliaia di turisti di farsi conoscere in tutto il suo splendore. Chi resta qualche giorno, chi arriva e riparte in giornata, chi la include come tappa di un lungo percorso. Ognuno la sceglie come meta del suo viaggio per un motivo diverso, ma con un denominatore comune: il desiderio di conoscerla.

Come visitare Napoli

«Napul’è mill culur», una grande città con mille sfaccettature. E’ facile girare un angolo e trovarsi catapultati in una realtà totalmente diversa da quella che ci siamo lasciati alle spalle. Con i suoi duemila e cinquecento anni di storia, per conoscerla a fondo non basterebbe una vita.

Culla della cultura greca già per i romani, capitale per secoli e secoli. Napoli porta con se tutte le tracce del suo passato che fanno da sfondo a quel meraviglioso «teatro antico, sempe apiert» di cui parlava Eduardo. Ovviamente, più tempo si ha a disposizione, più si ha modo di immergersi nella cultura partenopea. Il più delle volte bisogna fare una scelta dando precedenza alle cose più importanti. Allora la domanda nasce spontanea: cosa la rende unica? Quali sono i luoghi più significativi o il cibo da assaggiare assolutamente, o l’esperienza da viviere? Con questo breve articolo riassumiamo i nostri suggerimenti per l’organizzazione ottimale del vostro viaggio.

5 siti da non perdere in visita a Napoli

1. Cristo Velato e la Cappella Sansevero

L’opera di Giuseppe Sammartino è ormai tra le più famose custodite in città. L’artista seppe tradurre in marmo gli effetti del velo sul corpo umano in maniera così realistica che Antonio Canova al vederlo esclamò di voler dare 10 anni della sua vita per raggiungere tale perfezione. Pochi però sanno che fa parte di un complesso programma decorativo di un’intera cappella, frutto della cultura settecentesca locale. Intorno a quel meraviglioso corpo che sembra giacere al centro dell’aula, sono disposte un gran numero di opere volute da Raimondo di Sangro per comunicare il suo messaggio. Ognuna di queste ha infatti un valore simbolico strettamente legato alla figura del Principe di Sansevero, intellettuale animatore dei salotti culturali della sua epoca. Sono, inoltre, caratterizzate dalla resa fedele di dettagli realistici che lasciano stupore e sgomento. In pochi minuti tutti coloro che entrano per ammirare una singola statua, scoprono una collezione unica e di grandissimo valore artistico.

Via San Gregorio Armeno, centro storico

2. Spaccanapoli e il centro storico

Visitare Napoli significa inoltrarsi nei suoi vicoletti, scoprire scorci e dettagli persi nella confusione del centro storico. Da città greca, conserva inalterato l’antico tracciato stradale fatto di cardini e decumani. Una di queste è divenuta famosa col nome di Spaccanapoli. Non è la denominazione ufficiale, ma quella comunemente usata dai napoletani. Deriva dal fatto che attraversa tutta la città da est ad ovest, dividendo in due parti il centro storico con le sue espansioni medievali. La vista dall’alto della collina del Vomero chiarisce ogni dubbio. Costituisce anche il centro gravitazionale intorno a cui ruotano attività commerciali di ogni tipo, siti d’interesse culturale, botteghe storiche, pasticcerie e pizzerie. E’ qui che sono rintracciabili tutte le tradizioni locali.

3. Quartieri Spagnoli

Quartieri Spagnoli

Da sempre conosciuti come uno dei luoghi più caratteristici della città, oggi i quartieri spagnoli rivivono una nuova stagione grazie all’impegno dei giovani. Le ormai innumerevoli iniziative intraprese da associazioni e gruppi di abitanti del posto hanno raggiunto il loro scopo: aprire il quartiere al mondo. Per lo più legate alla street art, tali iniziative hanno creato un flusso turistico notevole. Pian piano in tutta la zona è rifiorita l’attività commerciale, b&b e ristoranti ad ogni angolo pronti a soddisfare una domanda sempre crescente. L’attenzione verso questi luoghi è aumentata in maniera esponenziale da quando i cosiddetti «scugnizzi de’quartieri» hanno dedicato una strada a Totò e uno slargo a Diego Armando Maradona. Murales, bandiere, istallazioni varie e una teca con tutti i cimeli legati al calciatore, rendono questo un luogo quasi sacro.

Museo dell’Acqua – Lapis, Pietrasanta

4. Napoli sotterranea e il Museo dell’acqua

Napoli è costruita su un banco tufaceo di formazione vulcanica. Sin dall’antichità il tufo giallo napoletano è stato considerato un ottimo materiale da costruzione. I greci scavavano in basso per costruire in alto. La città al di sopra cresceva e strato dopo strato si è evoluta in quella attuale. Le cave, sempre più ampie e collegate l’una all’altra, sono state riusate nel tempo prima come acquedotto poi come rifugi antiaerei. Per anni sono state abbandonate, usate come discariche e, solo di recente, recuperate per renderle visitabili. Napoli cela nelle sue viscere diversi percorsi: da quello più famoso, conosciuto col nome di Napoli Sotterranea, all’unico munito di ascensore e di recente apertura chiamato Museo dell’acqua, o quello che incrocia la costruzione della Galleria Borbonica. Ognuno ha il suo fascino, ognuno il suo carattere distintivo. Una cosa è certe: Napoli è bella dentro e fuori.

Concetta, Cimitero delle Fontanelle

5. Cimitero delle Fontanelle

Da antica cava di tufo a luogo di sepoltura il passo é breve. Un sito unico, inaspettato, scavato nel ventre della collina tufacea che chiude il vallone del Rione Sanità, alle spalle dell’antica Neapolis, che oggi accoglie migliaia di scheletri, ossa, cranei. Migliaia di defunti di varie epoche qui sono conservati ed ordinati in una macabra decorazione. E poi un culto, quello delle anime pezzentelle che ancora vive nella memoria dei napoletani. Se visitare Napoli significa conoscerla, allora questo é uno dei luoghi che più ci parla della cultura partenopea.

Il culto delle anime pezzentelle era praticato in vari siti, ma uno solo nacque con lo scopo di ricordare ai vivi dell’esistenza del Purgatorio: il Complesso delle Anime del Purgatorio ad arco. Situato nel centro della città, sin dal seicento é stato il punto di riferimento per chi desiderava donare un po’di «refrisco» a quelle anime tormentante dalle fiamme della purificazione.

Vedi Napoli e poi…..muori

É una delle frasi più famose che riguardano la nostra bella Partenope: vedi Napoli e poi muori. Una frase che se in un primo momento sembra essere malaugurante, cela in realtà una consapevolezza. Napoli è complessa, articolata, varia, dinamica, maestosa e accogliente, unica e mai monotona. La si può odiare o amare alla follia, ma chissà come, chi sceglie di visitare Napoli finisce per non volerla più lasciare o, al massimo, di ritornare.

La si può assaporare in mille modi, ma solo con una guida potrai gustarne immediatamente l’essenza.

Napoli é mille culure….vieni con noi a coglierne le sfumature.