Pio Monte di Misericordia

Stemma del Pio Monte di Misericordia
Stemma del Pio Monte di Misericordia

Dal 1604 a Napoli esiste un’istituzione che si dedica all’assistenza alle fasce della popolazione più bisognose chiamata Pio Monte di Misericordia. Nel corso dei secoli le attività sono cambiate, ma l’idea di fondo è sempre stata la stessa: i più fortunati si dedicano ai meno fortunati. Oggi è possibile visitare la sede con le sue straordinarie opere e vedere da vicino il loro impegno per la comunità.

Uno scrigno ricco di tesori

Ma andiamo per ordine e vediamo come tutto nacque. Durante il Seicento le condizioni economiche locali erano pessime. La politica vicereale colpiva con tasse e gabelle la popolazione e mentre i ricchi continuavano ad arricchirsi, la povertà era dilagante. In questo contesto un gruppo di sette giovani gentiluomini decisero di raccogliere l’insegnamento della controriforma: elevare il proprio spirito attraverso la carità e la misericordia.

Le Sette opere di Misericordia viste dalla stanza del coretto

Inizialmente si riunivano ogni venerdì nell’ospedale degli Incurabili per assistere i malati. Successivamente iniziarono a raccogliere le elemosine lungo le strade del centro e allargarono il loro raggio dazione. Non più solo i malati, ma assistevano carcerati, poveri e prigionieri dei turchi. Ben presto si unirono altri benefattori e fu definito lo statuto valido tutt’oggi.

Il Pio Monte di Misericordia necessitò subito di una sede ufficiale in cui stabilire gli uffici e conservare il patrimonio che man mano stava accumulando. Francesc’Antonio Picchiatti realizzò l’edificio attuale a partire dal 1658, sostituendo quello precedente. Già il primo progetto prevedeva una chiesa in cui coinvolgere i migliori artisti del tempo. Tra questi intervenne Michelangelo Merisi detto Caravaggio che realizzò «Le sette opere di misericordia» esposto sull’altare principale.

Battistello Caracciolo, Fabrizio Santafede, Luca Giordano sono tra i pittori convocati dai nobili del Pio Monte per decorare gli altri altari. Ad ognuno fu chiesto di rappresentare una o più opere di misericordia corporale esercitate dall’istituzione. La chiesa non è visibile dall’esterno a sottolineare il carattere laico. Sulla facciata si legge il motto Fluent ad eum omnes gentes (tutte le nazione affluiranno ad esso).

Gli uffici del Pio Monte di Misericordia

tavolo eptagonale del Pio monte di Misericordia
Tavolo eptagonle

Negli appartamenti al piano superiore stabilirono gli uffici e la sala del governo. Divenuti spazi museali, oggi accolgono oggetti ed opere d’arte frutto di lasciti e donazioni. Tali opere erano convertite in denaro da destinare ai bisognosi. Con questa idea il pittore Francesco de Mura lasciò in eredità 180 dipinti.

Uno degli oggetti più preziosi e significativi è il tavolo eptagonale sul quale è intarsiato il motto del Pio monte di Misericordia e non solo. Ogni spicchio, infatti, reca scritta una delle opere della misericordia corporale a cui si dedicava il governatore che vi sedeva. Ogni sei mesi i governatori ruotavano in modo da far ruotare anche i compiti e l’opera a cui questi si dedicavano. Alla fine del mandato di tre anni e mezzo tutti avevano avuto modo di occuparsi di tutte le opere di misericordia.

Il Pio Monte oggi

L’istituzione oggi è attiva più che mai. I proventi dei visitatori e le offerte sono raccolte e restituite alla comunità oggi come allora. Il Pio Monte di Misericordia nel tempo è cambiato e il suo aiuto si è adattato alle necessità attuali. Oggi è al centro di una rete di associazioni e iniziative che consentono di prendersi cura di minori, tossicodipendenti, disabili, famiglie disagiate, malati terminali, persone senza fissa dimora. Insomma, è cambiata la forma, ma il contenuto è sempre lo stesso: distribuire il bene.

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Se ti abbiamo incuriosito e desideri visitare il Pio Monte di Misericordia contattaci e organizzeremo un tour su misura per te.