Teatro San Carlo, storia e curiosità

Tutto ebbe inizio…

Carlo di Borbone

Nel 1737, proprio nel giorno in cui si festeggia San Carlo, il 4 novembre, fu inaugurato il più antico tempio d’opera lirica d’Europa: il teatro San Carlo! Un vero e proprio gioiello costruito in soli 8 mesi e diventato modello per la costruzione di tutti gli altri teatri europei. Fu Carlo di Borbone, sovrano illuminato e grande mecenate, a commissionarne la costruzione facendone un teatro di grande prestigio che ancora oggi attira artisti di fama internazionale. Carlo diventato re nel 1734 a soli 18 anni, voleva trasformare Napoli in una grande città Europea al pari di Parigi e Vienna. Uno dei primi suoi atti politici fu la costruzione di quell’imponente tempio dell’arte, perfetta manifestazione della sua volontà, luogo capace di suscitare meraviglia, imponenza e potenza. Con il debutto dell’opera Achille in Sciro di Domenico Sarro si inaugurò una stagione di musica e di d’arte mai più interrotta.

Il suo aspetto

Panoramica San Carlo Interno

Il teatro San Carlo fu progettato dal Medrano,  sorge nell’attuale piazza Trieste e Trento ed è adiacente al Palazzo Reale, prima residenza dei Borbone a Napoli. Una porta collegava direttamente il palco reale del teatro con le stanze del re, permettendo così a Carlo di andare ad assistere agli spettacoli senza uscire in strada. La facciata risale all ‘800. Fu progettata in stile neoclassico dal Niccolini che si occupò anche della ricostruzione interna a seguito di un incendio che avvenne la notte del 13 febbraio 1816.  La pianta, a ferro di cavallo con platea,  palco profondo, palchi separati e divisi in altezza, costituisce uno dei primi modelli di teatro all’italiana.  All’interno si ammira la fastosa decorazione: 184 palchi disposti in sei ordini con bassorilievi in oro, tappezzeria rossa ed una tela di 500 mq sul soffitto. Spicca al centro il maestoso palco reale sormontato da una corona ed ai lati un tendaggio rosso sorretto da Vittorie alate. I colori predominati sono l’oro ed il rosso. Quest’aspetto, simile ad altri teatri d’opera europei,  gli fu dato da Ferdinando II di Borbone alla metà del 1800 che decise di sostituire i toni originali della casa borbonica che erano in argento-oro e azzurro.

Acustica

L’apparato decorativo fu realizzato in cartapesta per ottimizzare l’acustica, da sempre elemento di spicco del teatro. Anche la tela del Cammarono, con la scena di Apollo che presenta a Minerva i più grandi poeti del mondo, serve a migliorare la diffusione del suono. Nel 1816, infatti, fu innalzato il soffitto e posizionato, in posizione sottoelevata rispetto al tetto, un velario, la tela appunto, in modo da creare una camera acustica, come se ci fosse un tamburo sopra la platea. Un altro particolare molto interessante è l’orologio nel sottarco dove a scandire lo scorrere del tempo non sono le lancette ma un quadrante mobile. Una figura alata, allegoria del tempo, indica l’ora col dito ed accanto a lui vi è una sirena che gli suggerisce di far scorrere più lentamente i minuti, in modo da far godere più a lungo la bellezza delle arti.

Curiosità

Ancora oggi si notano, all’interno di ogni palchetto, degli specchi posizionati in modo inclinato per favorire la visione verso il palco reale. Per comprendere l’importanza di tale dettaglio bisogna fare un passo indietro nel tempo ed immaginare l’atmosfera che c’era anticamente a teatro, molto diversa da quella attuale. Prima di tutto i palchetti erano affidati annualmente agli aristocratici, che li utilizzavano come un vero e proprio salotto nel quale potevano ospitare persone, mangiare, chiacchierare e gestire la vita mondana. L’illuminazione era garantita da candele e lampade ad olio che restavano accese anche durante le rappresentazioni. Luci accese e chiacchiericcio costante erano due fattori che contribuivano a distrarre il pubblico, che spesso andava a teatro per farsi notare più che per assistere agli spettacoli.  In quest’atmosfera caotica la presenza degli specchi doveva aiutare il pubblico, presente in sala, a rispettare una regola non scritta: era vietato applaudire o chiedere il bis prima del re. In sua assenza il diritto del primo applauso spettava al massima personalità presente.

Il teatro oggi

Il teatro San Carlo, ancora oggi, vanta programmazione ed ospiti d’eccellenza. Frequentato da adulti e bambini che vengono da ogni angolo del mondo per assistere a degli spettacoli immersi in un atmosfera unica o anche, perché no, semplicemente per partecipare ad una visita guidata e conoscere la storia del tempio della lirica più antico d’Europa.