Il teatro antico di Ercolano ieri e oggi

Nel 1710, in un giorno all’apparenza normale, un contadino farà una scoperta in grado di rivoluzionare il mondo intero. Ambrogio Nocerino ritrova casualmente l’antico teatro di Ercolano sepolto dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Questo primo ritrovamento suscitò grande scalpore e diede il via ad una ricerca che prosegue tutt’oggi.

La scoperta del teatro di Ercolano

Immagina di essere in un campo da coltivare, in un giorno qualsiasi e stai lavorando per rendere produttivo quel terreno. Sei sotto il sole e, mentre scavi alla ricerca di acqua, la pala colpisce qualcosa e quel colpo risuona in tutta la valle. Ti fermi un attimo, poi riprendi lentamente, cercando di portare fuori qualcosa di simile ad una pietra. Ad ogni centimetro di terra asportato è sempre più evidente che non è una roccia qualsiasi, ma è scolpita, lavorata e la curiosità aumenta. Qualche tempo dopo quel pozzo è circondato da tende e vari accampamenti popolano tutta la zona. Le truppe borboniche scavano ininterrottamente, esplorano, documentano e riportano in superficie opere antiche di notevole fattura. Da quel momento un via vai di artisti, intellettuali e colti turisti iniziò a frequentare quelle zone. Il mondo intero toccò con mano la vita e le abitudini, insieme al terrore e la sofferenza, di uomini e donne vissuti secoli prima.

Com’era fatto il teatro

Il teatro dell’antica città di Ercolano fu realizzato nell’epoca Augustea. L’edificio fu  voluto dal duoviro Lucio Annio Mammanio Rufo e progettato da Publio Numisio, un importante architetto . Venivano organizzati principalmente spettacoli di farsa e satire. Il teatro poteva ospitare circa 2500 persone, che prendevano posto sugli spalti  in base alla classe sociale d’appartenenza. Partendo dalla ima cavea, in basso, destinata alle persone più importanti si andava a scalare fino alla summa cavea affollata da persone meno agiate. Per le personalità di prestigio come i magistrati  vi erano dei palchi d’onore, detti tribunalia, separati con dei muretti dal resto della cavea.  Grazie al ritrovamento di marmi incisi, sappiamo che a Ercolano i due tribunalia furono dedicati a Marco Nonio Balbo e ad Appio Claudio Pulcro.

iscrizione dedicata a Marco Nonio Balbo

Il fondale scenografico era realizzato da una parete scandita in due ordini e decorata con colonne e sculture. Gli attori entravano in scena attraverso tre porte: dalla centrale uscivano i protagonisti e dalle due laterali gli attori minori. Le rappresentazioni venivano fatte di giorno. Nei periodi caldi si utilizzava il velarium, una grossa copertura che creava ombra e riparava il pubblico dal sole.

Come visitare oggi il teatro

Nell’estate del 2018 un programma di aperture straordinarie ha consentito, dopo 20 anni di chiusura, ai visitatori di attraversare quei cunicoli borbonici realizzati nel ‘700. Il successo ottenuto dai primi tour ha portato ad un’apertura regolare del sito. Per visitare l’edificio, situato fuori all’area archeologica, è necessario scendere a 25 metri sotto il livello stradale. Il teatro, infatti, è ancora in gran parte sepolto dalla massa piroclastica e la visita avviene tramite gallerie.

area anteriore del palco del teatro di Ercolano
area anteriore del palco

Per garantire la sicurezza e la migliorare la fruibilità del sito vengono distribuiti torcia, casco ed impermeabile a ciascun partecipante. Durante il tour si vede parte della cavea, la zona anteriore del palco, i tribunalia ed il pozzo scavato da Erzechetta. Visitare il teatro rappresenta qualcosa di più che partecipare ad un semplice tour. La possibilità di vedere il luogo che ha rivoluzionato la storia dona grandi emozioni anche a chi come noi è abituato a visitare siti archeologici. Il nostro consiglio? appena possibile vai a visitarlo!

Quando sarai lì chiudi gli occhi e immagina di essere accanto a Erzechetta, a scavare sotto il sole. Ascolta quel suono che si espande nella vallata e sappi che quel gesto sta per rivoluzionare l’idea che il mondo ha dell’antichità.

Per info e biglietti https://ercolano.beniculturali.it/oraricontatti/

Per visite guidate al sito archeologico contattaci