Diario di una guida…in quarantena

Restiamo a casa ora, per viaggiare e riscoprire il mondo domani.

guida turistica in quarantenaEsattamente un mese fa io ed Ilaria eravamo in giro per Napoli e per caso conosciamo Luciano che in breve ci ospita nella sua meravigliosa casa aggrappata alla collina del Vomero. Ci offrì il caffè e noi rifiutammo per la fretta, promettendogli di tornare presto. Davamo per scontato quell’atteggiamento, siamo napoletane e quasi ce l’aspettavamo. Ma oggi, a distanza di un mese, quel caffè, così come tanti gesti quotidiani, assume un valore ancora più forte. Oggi quel caffè accompagnato da una bella chiacchierata lo desideriamo, come si desidera l’acqua durante la siccità.

Era il 20 febbraio quando Ilaria pubblicava il primo articolo della rubrica “Diario di una guida” poi….poi non s’è capito più niente. Altro che “Diario di una guida”, adesso purtroppo dobbiamo scrivere il “Diario di quarantena”.

Diario di quarantena

Il coronavirus è arrivato in Italia e nell’arco di pochi giorni ci siamo ritrovati in una sceneggiatura hollywoodiana, confinati nelle nostre case, tra decreti e governatori che ormai ci implorano, flashmob d’incoraggiamento e l’attesa del solito bollettino giornaliero che ci dica i numeri.
Quei numeri permettono al cervello umano di quantificare e razionalizzare, ma sono anche persone, sono l’amico, il fratello o la cugina di qualcuno e tutte le volte che ci penso resto paralizzata.

Il pensiero fisso

È dall’inizio di tutta questa storia che ho per la testa un pensiero fisso. Da quando lavoro come guida turistica ho conosciuto tantissime persone con le quali, anche se per poco tempo, ho instaurato un rapporto che per questioni professionali non può andare al di là del rapporto guida-cliente.
Ma io sono napoletana, passionale ed invadente, e non ho potuto fare a meno di affezionarmi ad ognuno di voi. Da un mese mi passano per la testa tutti i vostri volti e il pensiero costante, o per meglio dire, la speranza che stiate tutta bene.

Stamattina ho ricevuto un messaggio da parte di un gruppo con cui ho avuto il piacere di passare la mia ultima giornata di lavoro. Nel messaggio si leggeva che stavano tutti bene: mi sono commossa.
La signora voleva rassicurarmi rispetto ad un possibile contagio, ma per me ha significato tutt’altro. Per me era la risposta a quella domanda, a quel pensiero fisso, era quella speranza che si stava concretizzando.

Vorrei chiamarvi uno ad uno, ma so che è impossibile. Stamattina quando ho letto il messaggio ho scritto subito ad Ilaria e lei con un vocale mi ha detto “Anche io non faccio che pensarci”.
Mi ha confortato sapere che mi capisce.

#iorestoacasa

Insieme abbiamo deciso di scrivere quest’articolo, ma non per angosciarvi. È un momento difficile per tutti, di ansia e angoscia siamo già ben carichi, ognuno custodisce il suo bel gruzzoletto.
Vogliamo esprimere la nostra vicinanza a tutti voi, farci forza e stringere insieme i denti. Collaboriamo con lo Stato, seguiamo le istruzioni che ci vengono date e restiamo a casa. Solo così ne possiamo uscire, è in gioco la salute di tutti.

Per parafrasare il nostro premier, “restiamo a casa ora, per viaggiare e riscoprire il mondo domani.”

Seguiteci su fb e instragram, noi cercheremo di tenervi compagnia con l’hashtag #iorestoacasa e se vi va scriveteci, raccontandoci la vostra quarantena.

A presto!!