I retroscena di un tour

Organizzare un tour sembra semplice, ma non lo è. Bisogna inventarsi sempre cose nuove e accattivanti, trovare la giusta combinazione di giorno e ora, controllare le previsioni meteo, organizzarsi coi trasporti, assicurarsi che tutti familiari siano “sistemati” e quando tutto sembra essere pronto ecco che arriva l’imprevisto!

Premessa

Guida turistica, da ora in poi G.T., madre di due bimbi dopo quasi un anno di pausa lavorativa, causa pandemia, desidera riprendere a lavorare ed uscire da casa.

Finalmente dopo mesi di attesa un DPCM riapre i musei, si inizia a vedere uno spiraglio di luce e la G.T. pensa di organizzare un tour per ripartire.

I retroscena

Primo ostacolo: I musei sono aperti solo dal lunedì al venerdì, quindi per organizzare un tour bisogna scegliere un giorno infrasettimanale e quindi lavorativo o strutturare un percorso che non include siti museali.

Soluzione: G.T. decide di organizzare un tour in un sito archeologico per il martedì grasso. L’idea sembra buona, le scuole sono chiuse, le probabilità di partecipazione sono maggiori e soprattutto il compagno è a casa e può badare ai figli.

Dopo poche ore dalla pubblicazione dell’evento arrivano le prime telefonate ed in poco tempo sull’agenda già ci sono i nomi di 7 partecipanti. A seguito di quest’ottimo inizio G.T. inizia a valutare l’idea di formare un secondo gruppo nel pomeriggio, dato che nel sito prescelto il numero massimo consentito è di 10 persone. Inizia quindi a riorganizzare mentalmente il tutto per capire a chi affidare i figli nel pomeriggio e come spostarsi dato che non ha l’auto a disposizione per l’intera giornata.

Secondo ostacolo: a distanza di una settimana dall’evento i biglietti non sono ancora disponibili ed il meteo preannuncia un calo drastico delle temperature.

Soluzione: G.T. inizia a controllare le previsioni meteo ogni 5 minuti, chiama la biglietteria per avere informazioni sui biglietti, legge e rilegge i DPCM per vedere se qualcosa le è sfuggito.

Nel frattempo arrivano le prime telefonate di disdetta e G.T. inizia a cancellare i primi nomi. Per recuperare ripubblica sui social l’evento e per fortuna qualcuno la contatta per avere informazioni. I giorni passano e sull’agenda la lista passa da 7 a 10, poi a 5, poi a 8, poi di nuovo 10, 9 ed infine G.T. si ritrova solo con 3 persone.

Lunedi mattina i biglietti sono stati acquistati, il meteo prevede per il giorno seguente una giornata fredda ma soleggiata e G.T. nonostante le difficoltà organizzative è felice perchè, anche se con poche persone ed un piccolo guadagno, è pronta a ripartire.

Lunedì pomeriggio: squilla il cellulare, G.T. legge il nome sul display e diventa pallida. Al telefono è la direttrice dell’asilo che le comunica la presenza di un caso positivo nella scuola. Panico. G.T. chiama la pediatra che le dice: signora suo figlio deve stare in quarantena, lei può uscire ma se evita è meglio.

Numero infinito di ostacoli: G.T. in poco tempo deve placare l’ansia creata per il pensiero di un probabile contagio del figlio, decidere se andare a fare il tour il giorno seguente o trovare qualche collega disposta a sostituirla ad un prezzo molto molto basso (dato il numero minimo di persone raggiunte).

G.T. inizia una serie infinita di telefonate, si sfoga con le sorelle, con la mamma, con le amiche e pian piano cerca la soluzione migliore. L’ansia aumenta, il mal di testa arriva ma per fortuna G.T. trova un angelo disposto a sostituirla.

Il nostro angelo

Il martedì mattina G.T. si sveglia presto e dopo poco arriva un messaggio della collega che le comunica un ritardo “imprecisato” della circumvesuviana. Ovviamente un pò si suspense mancava alla storia. Passano 20 minuti circa e la circumvesuviana arriva, G.T. ed il figlio sono a casa e tutto sembra essersi risolto per il meglio.

Fine