Giorno 45
Eccomi qui dopo quasi due mesi di quarantena a scrivere nuovamente su questo diario. Di sicuro la mia idea iniziale, quella di condividere aneddoti interessanti e avventure divertenti che possono capitare durante una giornata da “guida”, non prevedeva un racconto di come trascorro le giornate nei 70mq di casa mia. Ma come si dice: nella vita “mai dire mai”.
Bene, iniziamo col fatto che, come per tanti, i miei ritmi sono completamente cambiati; non esistono più orari di sveglia, pranzo, cena, tutto si fa con più calma. Questa cosa all’inizio mi metteva ansia, pensavo che sarebbe stato difficile riprendere i ritmi quotidiani dopo l’epidemia, ma col passare dei giorni e con la consapevolezza che sarebbero passati mesi prima di una “normalità” pian piano mi sono rilassata. Ma ora viene l’aspetto più complicato, come trascorro la mia giornata:
- lavoro?
- studio?
- riordino e pulisco casa?
- gioco?
- resto attaccata al pc?
I primi giorni ero piena di energia, ero super positiva, ero convinta di poter sfruttare questo periodo per godermi i miei figli, il mio compagno e studiare con calma. Criticavo chi pensava solo alla questione economica ribadendo ogni volta che “la salute è la cosa più importante”.
I giorni sono iniziati a trascorrere più velocemente di quanto previsto e col tempo mi sono resa conto che le tante attività programmate, nonostante l’entusiasmo, non riuscivo a compierle.
Nel frattempo dalla mia pagina facebook vedevo sempre più video e dirette di colleghi che si erano riorganizzati velocemente: c’è chi raccontava miti e storie antichi, chi proponeva tour virtuali chi pillole di cultura. A quel punto il mio umore ha iniziato a barcollare, alternavo giornate in cui mi dicevo “Dai Ilaria goditi il cinguettio degli uccelli, le risate dei tuoi bimbi, un film ed il libro che stai ascoltando (con audible) ed evita i confronti”, ad altre in cui l’unico pensiero era “potevi sfruttare queste giornate per dedicarti a progettare e migliorare il tuo lavoro futuro, a cercarti una fonte alternativa di guadagno”, e subito il mio umore cadeva giù.
Oggi, la mia giornata è iniziata col piede giusto. Molto probabilmente sono felice perché vedo una luce alla fine di questo tunnel, ascoltare al tg di una possibile apertura a maggio mi rende più serena e riflettendo con calma mi sono resa conto di aver fatto ed imparato tante cose in questi mesi a casa.
Faccio un elenco, così se nei prossimi giorni mi verrà un po’ di tristezza mi basterà rileggerlo per stare meglio.
Cose che ho imparato e fatto fino ad ora:
- aperto un canale you tube (che andrà riempito con tanti video fuori casa si spera);
- sperimentato il montaggio di cartoni animati con stop motion (così posso disegnare e dire che sto lavorando);
- scritto qualche articolo per il mio sito;
- visto e rivisto film (questa è stata una delle più importanti conquiste dato che negli ultimi quattro anni alla tv ho visto solo cartoni animati);
- imparato a preparare prodotti della gastronomia tradizionale: casatiello, pastiera, pizza, zeppole ed altro (cosa che può sembrare facile ma non lo è assolutamente);
- letto, o meglio ascoltato, libri dedicati alla cultura napoletana di autori contemporanei e non (ho scoperto la comodità di audible);
- pensato a qualche tour alternativo (manca solo studiarli);
- avuto l’ulteriore conferma della bontà e della solidarietà della mia gente (già lo sapevo ma è sempre bello ricordarlo);
- riscoperto l’importanza della natura (spero di non dimenticarlo velocemente);
- dato le prime pappine a mio figlio (senza dover delegare una baby sitter);
- giocato, disegnato e fatto tanti lavoretti (tutti i pomeriggi mi impegno a stimolare mio figlio con attività creative);
- trascorso tanto tempo col mio compagno (…e senza litigare… troppo).
Posso concludere con un sorriso e la consapevolezza di possedere anche io una dote innata, propria della nostra terra: l’arte dell’arrangiarsi! (nonostante ciò spero di uscire presto di casa altrimenti uscirò di testa)