Carlo di Borbone e l’amore per Maria Amalia

Carlo di Borbone
Carlo di Borbone

Carlo di Borbone o Carlo III, tutti lo conoscono così, ma il suo vero nome è Carlos Sebastián de Borbón y Farnesio. Figlio del re di Spagna Carlo nacque il 20 gennaio del 1716. Non era l’erede diretto al trono, ma il fato fu dalla sua parte. Infatti, non solo divenne re di Napoli e Sicilia nel 1734, ma venticinque anni dopo salì anche al trono di Spagna. Carlo di Borbone fu un sovrano illuminato, attuò politiche di ripresa economica e sociale, incentivò la nascita di manifatture locali e fu grande promotore delle arti. Avviò un processo di rinnovamento che trasformò Napoli in una capitale dinamica e di grande vivacità culturale.

L’infante di Spagna

Carlo era figlio di Filippo V di Spagna e della sua seconda moglie Elisabetta Farnese. Non era destinato al trono, prima di lui ne avevano diritto i suoi fratellastri, figli di primo matrimonio. Da questo Filippo V ebbe ben 4 figli: Luigi, l’erede, morì 7 mesi dopo l’abdicazione del padre; il secondo e il terzogenito morirono prematuramente e l’ultimo, Ferdinando governò fino alla sua morte. Quando questa sopraggiunse il regno di Spagna spettò a Carlo.

Sin da bambino fu educato come un sovrano per volontà della madre. Elisabetta Farnese fece di tutto per assicurare al figlio un futuro prospero e, allo stesso tempo, per recuperare i territori italiani che il trattato di Utrecht aveva sottratto alla Spagna. Difatti Carlo partecipò della guerra di successione polacca combattendo con grande successo nel regno di Napoli e Sicilia. Conquistati gli antichi possedimenti re Filippo V non unì le corone, lasciando Carlo alla guida di quello che divenne un regno indipendente. Ebbe così inizio la dominazione Borbonica ed il fortunato regno di Carlo di Borbone. 

Re Carlo di Borbone

A soli 18 anni prese possesso del regno ben cosciente dell’impegno necessario. Prima di insediarsi viaggiò in lungo e in largo per i suoi territori perché riteneva importante che i sudditi lo conoscessero di persona. Il 10 maggio del 1734 entrò trionfante a Napoli dove fu incoronato e successivamente si recò a Palermo per la seconda corona. Tra le due città scelse come capitale la terra di Partenope, per il clima ed i bellissimi territori che la circondavano. Laghi, boschi e colline offrivano svago e relax. Inizialmente non amava la metropoli caotica ed informe che era diventata e mal digeriva quei nobili senza scrupoli che volevano a tutti costi avere peso politico.

Carlo di Borbone intervenne in maniera decisa. Attuò politiche economiche e sociali finalizzate a risollevare le finanze del regno. Estromise i nobili dal governo introducendo gli alti funzionari, ma mantenendo comunque rapporti con l’aristocrazia. Anche il cerimoniale di corte fu semplificato e prese parte ad ogni evento pubblico e religioso entrando in contatto con il popolo ad ogni occasione. Immancabile era la messa alla chiesa di S. Maria del Carmine di domenica pomeriggio dove lo accoglieva sempre una folla festante. 

La prima opera finanziata dal nuovo re fu il Teatro S. Carlo, che divenne epicentro culturale e tempio dell’arte. Seguirono la costruzione della Reggia di Portici, quella di Capodimonte e quella di Caserta. Avviò gli scavi di Pompei ed Ercolano. Aprì le manifatture reali, come l’arazzeria e la fabbrica di porcellane, e qui ci fu lo zampino di una donna: Maria Amalia di Sassonia.

L’arrivo di Maria Amalia

Madre di Carlo di Borbone
Elisabetta Farnese

Quando ormai era ventenne e con un regno da gestire, l’unica mancanza nella sua vita era quella di una donna al suo fianco. Molte candidate si proposero a sua maestà Carlo di Borbone, ma nessuna attirava la sua curiosità. Nel 1737 gli proposero Maria Amalia di Sassonia, ma poté vederla ritratta solo diversi mesi dopo e la trovò bella, elegante e all’apparenza dai modi gentili. Iniziò a fantasticare su quella fanciulla e ad aspettare con ansia il giorno del suo arrivo a Napoli. Aveva solo 14 anni quando si sposarono per procura il 9 maggio 1738 a Dresda. Il fratello di Maria Amalia rappresentava lo sposo.

I due coniugi si conobbero solo il mese successivo e l’attesa fu estenuante per il re che dimagrì molto. L’incontro avvenne a Portella ai confini del regno ed appena si videro fu subito amore. In alcune lettere inviate alla madre racconta i dettagli dei primi momenti di intimità. Da queste si evince l’inesperienza di un giovane che all’inizio si é arrangiato come poteva per poi capire esattamente come comportarsi dopo un po’ di esperienza sul campo. E’ curiosa la raccomandazione che fa ad Elisabetta Farnese: le chiede di essere più chiara ed esplicita nell’istruire il fratello minore per non si presentasse impreparato alla sua prima notte di nozze.

La quarantena

Carlo si legò estremamente alla consorte e la regina ad ogni occasione era sempre al suo fianco. In poco tempo erano diventati inseparabili. L’idillio durò pochi mesi perché a febbraio dall’anno successivo il vaiolo si mise tra i due. La regina si ammalò e si barricò in quarantena a Palazzo Reale, mentre Carlo si ritirò nella Reggia di Portici. I due patirono la separazione e si inviavano lettere anche due volte al giorno. Non appena Maria Amalia riuscì ad alzarsi dal letto il re corse sotto le sue finestre per poterla vedere almeno da lontano. Per fortuna la malattia le diede tregua e dopo più di un mese di lontananza finalmente i due tornarono uno accanto all’altra.

L’addio di Carlo di Borbone

Dopo aver governato per 25 anni, i due si trasferirono in Spagna. Carlo di ereditò il trono di Spagna per la prematura morte del fratello Ferdinando e decise di lasciare il regno di Napoli e Sicilia indipendente abdicando in favore del figlio. Purtroppo dopo un anno dalla partenza per Madrid la regina lo lasciò solo. I tredici parti la devastarono, l’isteria e la depressione la portarono alla morte nel 1760. Finì così la bella storia di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia che a Napoli lasciò il passo ad un’altra bella storia, quella di Ferdinando IV e Maria Carolina d’Asburgo.